Il Palio dei Trampoli è organizzato da sempre dal Centro Socio culturale Don Italo Mancini di Schieti fondato nel 1997. La pima edizione del Palio è stata organizzata nel 1998 nata da un’idea di Raniero Bartolucci. I primi anni la manifestazione ha ottenuto un successo soprattutto locale, dal 2007 si è aperta una fase molto importante che ha portato alla ribalta nazionale il gioco dei trampoli.

Il momento cruciale è stato l’invito al Tocatì – Festival internazionale dei giochi in strada di Verona quando i trampolisti di Schieti sono stati invitati a Verona a rappresentare la Regione Marche. La location del gioco fu Piazza delle Erbe e i trampolisti ottennero un successo incredibile. Successivamente nel febbraio 2008 a Verona si è tenuta la prima riunione della Rete nazionale dei giochi tradizionali con la stesura del primo Manifesto del gioco tradizionale.

Nel 2011 e 2012 l’esperienza al Tocatì di Verona si è ripetuta sempre con grandissimo successo e da quell’esperienza è nata una collaborazione che ha portato i trampolisti nel 2012 a Roma presso i Fori Imperiali e poi in Sicilia al Ludofestival di San Vito Lo Capo (TP) nel 2013 e 2014.

Nel 2017 si è celebrata la XX edizione del Palio dei Trampoli ed è stato anche l’anno in cui i trampolisti di Schieti sono stati invitati per la 4° volta al Tocatì.

Poi nel 2021 si è ripetuta la presenza a Verona al Tocatì per la 5° volta, ed è stato il momento in cui si è portato a compimento l’enorme lavoro effettuato nel corso degli anni per il riconoscimento UNESCO.

Il 2022 è stato un anno fondamentale, infatti in occasione del Tocatì si è tenuta l’Assemblea di AEJeST (Associazione europea degli sport e giochi tradizionali) è stato ufficializzato l’inserimento del Centro Socio culturale Don Italo Mancini e del gioco dei Trampoli nell’Associazione AEJeST.

L’Associazione europea degli sport e giochi tradizionali(AEJeST) è stata fondata il 28 aprile 2001 a Lesneven (Francia), si compone di federazioni, associazioni sportive e culturali, ordini professionali e istituzioni accademiche i cui obiettivi sono focalizzati sulla valorizzazione, promozione e salvaguardia di sport e giochi tradizionali.

AEJST mira a promuovere lo sviluppo e la pratica di sport e giochi tradizionali, e a riconoscere i valori trasmessi dalle pratiche ludiche tradizionali in generale.

Gli obiettivi perseguiti da AEJST sono i seguenti:

– Sostenere la creazione di una rete europea

– Favorire la crescita di altre associazioni

– Facilitare l’organizzazione di incontri

– Facilitare la ricerca

– Facilitare la creazione di strumenti didattici

Il momento più importante si è verificato nel dicembre 2022 quando si sono concretizzati anni di lavoro, con il riconoscimento UNESCO.

Dal 28 novembre al 3 dicembre 2022 si è tenuto a Rabat, Marocco, il diciassettesimo Comitato intergovernativo della Convenzione UNESCO per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale. Nel corso dell’evento Tocatì, un programma condiviso per la salvaguardia dei giochi e sport tradizionali è stato iscritto nel Registro delle Buone Pratiche di salvaguardia.

Il Registro delle Buone Pratiche di salvaguardia del patrimonio culturale immateriale (art. 18 della Convenzione), è lo strumento che gli Organi della Convenzione (il Comitato intergovernativo con il supporto dell’Organo di valutazione) usano per selezionare e portare all’attenzione della comunità internazionale quelle esperienze/programmi e progetti, nazionali o multinazionali, che meglio riflettono i principi e obiettivi della Convenzione. Le candidature multinazionali, favorendo processi di cooperazione, sono le più vicine allo spirito dell’UNESCO, che ha come suo primo obiettivo la pace nel mondo attraverso la scienza e la cultura, nello sforzo di favorire processi di dialogo e mutuo rispetto tra i popoli e le culture. 

Nei suoi venti anni di vita ed esperienza – che corrispondono anche ai vent’anni di esistenza della Convenzione UNESCO (Parigi 2003) – l’Associazione Giochi Antichi (AGA) ha costruito attraverso Tocatì una solida rete a livello nazionale e internazionale – fondata su una programmazione di attività di salvaguardia (cooperazione, sensibilizzazione, identificazione, rivitalizzazione, ricerca e documentazione, educazione, formazione, promozione, protezione …)  che vanno ben oltre il Festival Tocatì, identificato da tutto il partenariato come la principale azione del programma.  Un programma oggi riconosciuto Buona Pratica dall’UNESCO, e proposto come tale da 5 paesi: Italia capofila con numerose associazioni di Gioco e Sport Tradizionale, ONG, Musei, Istituzioni, Università e Centri di Ricerca provenienti da tutta la penisola, Belgio con l’organizzazione ombrello di VlaaS – Vlaamse Traditionele Sporten, il Museo Sportimonium e l’ONG Workshop Intangible Heritage nelle Fiandre,Francia, con la Confédération des jeux et sports traditionnels de Bretagne (FALSAB), la Fédération de Gouren – Bodadeg ar Gouren, la Fédération des jeux et sports traditionnels basques d’Iparralde, le Comité National des Quilles au Maillet, Croazia,con l’associazione ombrello Istarski Pljočkarski Savez e l’ONG Ecomuseo Batana in Istria e infine Cipro, rappresentato dall’Association Laografikos Omilos “Ktima” che raggruppa numerose comunità di gioco tradizionale della regione di Paphos.

Per l’Italia si tratta della prima iscrizione al Registro delle Buone Pratiche di salvaguardia, uno strumento innovativo e impegnativo che si distingue dalle Liste (in particolare la Lista Rappresentativa, fino ad oggi l’unica utilizzata dall’Italia) per un forte impegno nella sperimentazione di pratiche di effettiva salvaguardia del patrimonio vivente. Una candidatura frutto degli sforzi congiunti di AGA – associazione capofila della rete di comunità e istituzioni locali che fin dal 2003 ha trovato il supporto da Comune di Verona e della Regione del Veneto – e del Ministero della Cultura italiano che con L’Ufficio UNESCO del Segretariato Generale del Ministero della Cultura italiano ha coordinato a livello  tecnico-scientifico-istituzionale la Candidatura UNESCO del Programma Tocatì in dialogo con gli Uffici competenti degli Stati-parte coinvolti: Belgio, Croazia, Cipro, Francia.